
Descrizione
Il Castello di Belpavone (noto anche come Castello di Maccastorna) è una fortificazione medievale che risale al XIII secolo, costruita dai ghibellini che, sconfitti e cacciati da Cremona, scelsero di stabilirsi in una posizione strategica lungo la riva destra del fiume Adda. La sua posizione, su un territorio di confine, ne fece un punto di riferimento sia difensivo che simbolico. Nel 1371, il castello passò nelle mani di Gian Galeazzo Visconti, uno dei principali esponenti della potente famiglia dei Visconti. Pochi anni dopo, il castello venne regalato a Guglielmo Bevilacqua come segno di riconoscimento per il suo aiuto nell'eliminare Bernabò Visconti, zio di Gian Galeazzo, che era stato destituito dal potere. Questo gesto consolidò il legame tra i Bevilacqua e la famiglia Visconti, che dominava la Lombardia in quel periodo. Nel XV secolo, il castello passò nelle mani di Cabrino Fondulo, un noto condottiero al servizio dei Cavalcabò, signori di Cremona. Cabrino, che si stabilì nel castello, apportò significative modifiche alla struttura. Rafforzò la fortificazione con l'aggiunta delle mura di cinta, costruì un fossato difensivo e dotò il castello di un ponte levatoio e di prigioni, trasformandolo in una vera e propria roccaforte. Queste modifiche riflettevano le necessità difensive dell'epoca e la crescente importanza strategica del castello. Nel corso dei secoli, l'edificio rimase nelle mani della famiglia Bevilacqua, che lo mantenne come proprietà privata fino al 1901. Durante questo lungo periodo, il castello subì vari cambiamenti, ma mantenne sempre la sua funzione di residenza nobiliare e simbolo di potere locale.